domenica 13 aprile 2008

22. RISVEGLIO DI COMANDINO - INSEDIAMENTO DI COMANDINO IL SAGGIO A GARDA EST




Nelle foto Paper:

1. e 2. Comandino al risveglio,

bello e lucente come aveva detto la Fata del Lago,

con le insegne azzurre di Capo-Canneto, tra lo stupore dei paperini

3. Primo piano di Comandino il Saggio, Capo-Canneto


Che giornata meravigliosa!

Comandino, al risveglio, non solo era bello e grande e lucente come aveva detto la Fata del Lago (e la Fata del Lago, si sa, non parla mai a vanvera), ma il suo sottocoda era perfettamente intatto! Un sottocoda da non credere!

Le paperine erano già in faccende dal mattino, perché una festa d’insediamento di un capocanneto è un evento memorabile, e bisogna preparasi a lungo, farsi belle, lisciarsi le penne, incipriare le piume, lucidare il becco, preparare i nastri e i cappelli da festa, fare un po’ di aletticure e via così. 

Quando si è sparsa la voce che si era svegliato, tutto il canneto si è fatto intorno al cesto delle mele, dove io e la Sig.ra ****** lo avevamo posato per la notte, imbacuccandolo tutto, così che stesse bene al caldo e che potesse riposare con tranquillità; Comandino è uscito sorridendo, stiracchiandosi, osservando le nuove ali argentate, e guardandosi felicemente intorno. Saltato giù con eleganza dal bordo del cesto, ha mosso qualche passo, e poi

“Ehilà, Brioscino” ha detto, rivolgendosi al paperino che lo osservava con curiosità e anche con un certo timore, da sotto la possente alona di Inutilio “Te la faresti una bella galoppata sul tuo vecchio amico? E poi, anche una bella gara di saltapaperino con tutti gli amici pennuti? Se Inutilio è d’accordo, ovviamente… permetti, Inutilio?”

L’esultanza, in quel momento, è stata immensa: Brioscino ha corso, giocato e saltato con Comandino assieme a Trippolo, a Zum, a Becchetto, a Bobby, a Gongolo, al Piccolo Lord e a Inutilio – e Comandino, veramente, si è comportato da papero perfetto: da vero capocanneto! Così si fa! 

E ha lodato lo charme di Chanel, l’eleganza di Trippola e di Cioccolatina, la tempestiva previdenza di Spaccapicciola, il fiocco giallo di Lelly, la prudente saggezza della Sig.ra Brutola, la felicità sorridente di Gongola; si è complimentato con Lord per la sua nuova dottissima opera, ripromettendosi di leggerla quanto prima; ha chiesto informazioni a Contolo sul computo dei becchetti felici, lasciandolo parlare a lungo e ascoltando con molto interesse; si è fatto fare da Bobby la pianta di Hide Park, e ne ha condiviso il nostalgico racconto; ha discusso con Zum sui canneti egiziani, sul buon clima e sul bel panorama del Nilo, che ha ammirato nelle parole del felice cammellino; ha consolato Frittolo, che aveva il becco lungo più che mai al pensiero di separarsi dall’amico. Vedo che, come Capocanneto, ci sa davvero fare.

“Com’è diventato bello” hanno osservato le paperine, “ed elegante, e gentile, e premuroso, e fiero, e nobile nei lineamenti, e che gesti fini, che sguardo intelligente, che modi educati…” – insomma, non la finivano più.

La giornata è stata emozionante, ma non voglio dilungarmi oltre. La Fata del Lago in persona è venuta a insediare Comandino nel suo Canneto, e a raccomandargli la sicurezza e la bontà di tutti i paperini e le paperine della riva. 

La festa è stata lunga e indimenticabile, e tutti gli animaletti amici dei paperini hanno partecipato. Il coraggioso airone, diversi gatti, la gabbianella messaggera e tutte le pattuglie dei picconi sono stati non solo inviati e festeggiati, ma anche decorati dalla Fata del Lago in persona con la Medaglia Bella del Canneto per Meriti Generosi del Papero. Tutta la sponda riluceva alla luce della luna, e l’acqua placida portava qua e là, benché mai troppo lontano, i paperini danzanti.

Siamo tornati a casa a notte alta sulla rombante papermobile, felici ma anche un po’ tristi, silenziosi, assorti.

Ogni mattina, adesso (come tutti sanno, io sono maestro nella scuola di Garda, e dunque proprio vicino al Canneto di Comandino), passerò accanto al suo Canneto, fermerò la macchina e scenderò a riva a fare quattro chiacchiere con lui; nuotare anche non posso, perché dopo devo andare a fare scuola, e non posso andarci tutto bagnato. Certo, mi mancherà qui in Vicolo ******; anche a Brioscino mancherà molto - ma spesso porterò Brioscino con me, come già Comandino mi ha chiesto di fare: lo lascerò lì da Comandino all’andata, e passerò a prenderlo al ritorno, così potrà trascorrere delle mezze giornate o addirittura delle giornate intere con il suo vecchio amico.

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