venerdì 28 marzo 2008

17. LETTERATURA PAPERILE ANTICA: UN BRANO DI PAPERIO INUTILIORE, I SEC. A.C. (A CURA DI LORD PAPER)


Nella foto Paper: 
Busto in peluche di Papèrio Inutiliòre (I sec. a C.) 
British Museum, London
Ancient Paperian Art Division
(in the garden, near the little lake in front of the main gate)
 
Lord Paper, grande studioso di Storia del Canneto, Letteratura Paperile e Fenomenologia dell'Anatra Applicata, maestro qui al Canneto e in tutti i Canneti d'Europa di color che sanno, mi prega di dedicare un post alla Letteratura Paperile Antica, e mi fornisce un brano di Papèrio Inutiliòre (I sec. a. C.), da lui introdotto, tradotto e annotato.
Non posso che accondiscendere alla richiesta dell'illustre studioso, che è anche un bravissimo professore (soltanto, è un po' dispersivo...).
 

Da

De anatrarum natura et vitiis, 

ad paperinorum servandas caudinas

 ab anatrosa saevitia libri III (tres)

di

Papèrio Inutiliòre (I sec. a. C.)


INTRODUZIONE

(a cura di Lord Paper)

Papèrio Inutiliòre, cari miei paperini e coccinelle e gattini carissimi (ecc. ecc.: sorvolo sull’introduzione; Lord, si sa, è molto cerimonioso), insomma, il nostro Paperio Inutiliore era un papero romano antico, ed era molto, ma molto bravo e serio. Studiava tantissimo, leggeva molto, e scriveva ottime storie paperili, sempre nella lingua di allora, cioè in paperese romano antico, che è molto simile al latino dell’asciutto. Storie di anatre non risulta che ne abbia mai scritte. 

Viveva nel Canneto di Garda Sud; era Capocanneto nella penisola lacustre di Sirmione; sembra che sia stato, per qualche tempo, Capolago. 

Un suo caro amico dell’asciutto, un papero all’asciutto di Sirmione, un certo Gaio Valerio Catullo, che aveva tre nomi chissà perché, era un poeta bravino assai, dicono; ma, purtroppo per lui, era andato a Roma dove si era innamorato di un’anatra che l’aveva fatto ammattire, ed era tornato a casa, cioè a Sirmione, tutto triste e sconsolato, e si era confidato con il suo amico Paperio Inutiliore passeggiando con lui in riva al lago. 

Per il suo amico, allora, Paperio Inutiliore scrisse il suo famosissimo De anatrarum natura et vitiis, ad paperinorum servandas caudinas ab anatrosa saevitia libri III (tres), nel quale gli spiega, in sostanza, specie nel libro II, che un’anatra è un’anatra e non c’è niente da fare. 

Non si sa se l’amico l’abbia ascoltato: pare di no, in effetti. A Paperio, ciò dev’essere dispiaciuto un sacco. 


TESTO

(a cura di Lord Paper)

Liber II (secundus): Immo anatrae

1 Papèritas modus vivendi est: paper semper educatus, verbis atque colpettibus alettarum zampettorumque; semper patiens, semper cum aureo becchetto subridens, semper generosus; nulla re contumeliosus, numquam crudelis, ullo modo incontentabilis. 

2 Natant paperini libenter, tranquilli per aequorem laci nitentem, natantes undinas admirant, aquam delicatissime tangentes suiscum palmatis piedinis; oblatis grati paninis, gratiam Fatae Laci semper de imo agunt corde. 

3 Paper paperinos adiuvat, amicos diligit, omnes amat (si anatrae non sint): omnis rebus, dixi, felix est, laetus, gratus, patiens, vere paperosus omnis cogitationibus suis.

4 Anatra, autem, semper contumeliosa: anàtritas ipsa modus vivendi est, sed aliena omnino a paperina ratione vivendi. Anatra anatrosa est: paucis cum verbis istis, dixi omnia. Semper, inquam, anatra anatrosa est: anatra natante, fugiant paperini. Cave anatram, si sapias. 

5 Pulchrae sunt: immo anatrae. Eodem laco natantes, et eodem natantes illae modo videntur: immo anatrae. Eodem oblato panino, eodem aequore, eodem sole, eodem aere fruuntur: immo anatrae. Mihi crede: cum anatrae sint, nihil faciendi est.


 TRADUZIONE

1 La paperaggine è un modo di vivendo: un papero sempre educato (è), nelle parole e nei colpetti delle alette e delle zampette; sempre paziente, sempre sorridente con il dorato becchetto, sempre generoso; in nessuna cosa ingiurioso, mai crudele, in nessun modo incontentabile. 

2 I paperini nuotano volentieri, tranquilli sull’acqua splendente del lago, e ammirano nuotanti le piccole onde, toccanti con molta delicatezza l’acqua con i piedini palmati loro; grati per i panini offerti, sempre ringraziano la Fata del Lago dal profondo cuore. 

3 Un papero aiuta i paperini, vuol bene gli amici, ama tutti (se non siano anatre): in tutte le cose, dissi, felice, lieto, grato, paziente, davvero paperoso in tutti i suoi pensieri.

4 L’anatra, invece, sempre ingiuriosa (è): l’anatrosità essa stessa, anzi: l’anatrosità stessa, o meglio l’anatrosità in quanto tale, cioè anche: proprio l’anatrosità, oppure: l’anatrosità in persona, dicevo, cioè lei (Lord Paper comincia, forse, a essere un po’ stanco) è un modo di vivendo, cioè, vuol dire, di vivere, cioè, praticamente, uno stile di vita, forse, (è stanco, sicuramente: ma abbiamo quasi finito), ma del tutto lontana, o anche, diversa dalla ragione di vivere paperosa. L’anatra è anatrosa: con queste parole poche, tutto dissi. Sempre, direi, o anche dirò, l’anatra anatrosa è: quando nuota l’anatra, o anche: nuotando l’anatra, oppure: nuotante l’anatra, o meglio: poiché l’anatra nuota, o anche: benché l’anatra nuoti; o forse, nuotasse; effettivamente, non saprei, però il concetto è chiaro: con un’anatra in giro per il lago, fuggano i paperini. Fuggi l’anatra, se hai un po’ di sale in zucca, accidenti (Lord Paper si prende qualche licenza poetica)

5 Belle sono: eppure, anatre. Nello stesso lago nuotano, e nuotanti nello stesso modo sono viste, cioè sembrano: eppure, anatre. Dello stesso panino offerto, della stessa acqua, dello stesso sole, della stessa aria godono: eppure, anatre. Credi a me: loro essendo anatre, nulla da fare c’è.

Grazie, Lord: è una traduzione molto bella, sai? Sei proprio un Maestro…

1 commento:

NonnaPapera ha detto...

Caro Paper Rabbit, non ho potuto fare a meno di citarti nel mio blog e, ovviamente, inserirti nel blogroll.
Ho appena iniziato a leggere le tue storie paperesche: complimenti, tornerò spesso a trovarti!